Bentornato su Capitalmente, oggi parliamo di come funziona la RITA, acronimo di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, una prestazione possibile e molto interessante che puoi avere tramite il fondo pensione.

Nell’articolo precedente abbiamo visto cosa significa andare in FIRE e della possibilità di smettere di lavorare, ebbene la RITA può in un certo sento aiutarci a raggiungere il FIRE, ma vediamo come funziona la RITA.

Cosa è la RITA

La RITA è una prestazione che un fondo pensione può concedere prima che l’aderente raggiunga l’età pensionabile secondo la legge italiana.

Questo beneficio offre una protezione significativa per coloro che potrebbero trovarsi disoccupati in età avanzata, vicino al pensionamento.

Capita infatti che il reinserimento nel mondo del lavoro ad un’età avanzata risulti difficile e problematico, la RITA nasce per far pronte a queste problematiche.

Quali sono i requisiti per poter usufruire della RITA

Per poter usufruire della RITA, devi essere iscritto da almeno 5 anni a un piano pensionistico complementare e soddisfare determinati requisiti di lavoro, età e contributi.

La RITA può essere richiesta se soddisfi contemporaneamente i seguenti criteri:

  • cessazione del rapporto di lavoro;
  • contribuzione INPS di almeno 20 anni;
  • ti trovi a meno di 5 anni all’età pensionabile.

In alternativa, la RITA può essere richiesto se:

  • sei disoccupato da più di 24 mesi;
  • ti mancano meno di 10 anni all’età pensionabile.

Quali sono i requisiti per la RITA

Come funziona il regime fiscale della RITA?

La tassazione della RITA segue le regole generali di tassazione del fondo pensione.

La RITA quindi gode del regime fiscale agevolato con un’imposta sostitutiva IRPEF del 15%, che si riduce dello 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo pensione oltre il quindicesimo, fino a un minimo del 9% che si raggiunge dopo 35 anni.

Quanto posso destinare alla RITA

E’ possibile destinare alla RITA:

  1. L’intero montante accumulato: In questa opzione, l’importo totale accumulato nel fondo pensionistico viene utilizzato come base per calcolare l’importo della RITA.
  2. Una percentuale del montante accumulato: In questa opzione, solo una frazione del montante accumulato viene utilizzata come base per calcolare l’importo della RITA.

La quota da erogare viene distinta dall’importo che è stato accumulato fino a quel momento e viene distribuita in rate trimestrali.

Ciò significa che l’importo della RITA viene erogato in pagamenti periodici trimestrali, invece che in unica soluzione.

È importante sottolineare che l’importo della RITA è calcolato sul totale dei versamenti, inclusi gli importi del TFR (Trattamento di Fine Rapporto), al netto di eventuali somme già erogate a qualsiasi titolo (ad esempio, anticipazioni precedenti, riscatti) accreditate fino al momento della richiesta.

Qualche esempio di come calcolare la RITA

Usiamo come esempio un dipendete nato a luglio del 1959, con 30 anni di contributi INPS e 17 anni di iscrizione al fondo pensione.

Ipotizziamo che il dipendente abbia accantonato 90.000 euro e che possa andare in pensione nel 2026.

Ipotesi di utilizzo dell’intero montante

In questo caso il dipendete decide di usare l’intero importo, cioè 90.000 euro da spalmare in 24 mesi, tempo necessario per il raggiungimento della pensione statale.

Avremo quindi:

  • Rata Lorda = Capitale / Mesi = 90.000 / 24 = 3.750 €
  • Rata Netta = Rata Lorda – Imposta = 3.750 * (1 – 14.4%) = 3.210 €

Ti faccio notare che l’imposta è pari al 14.40 % perché il dipendente risulta inscritto al fondo da 17 anni (15% meno lo 0,3% per ogni anno di iscrizione al fondo dopi il 15°).

Ipotesi di utilizzo parziale

In questo caso il dipendete decide di usare il 50% dell’ importo.

Avremo quindi:

  • Rata Lorda = Capitale / Mesi = 45.000 / 24 = 1.875 €
  • Rata Netta = Rata Lorda – Imposta = 1.875 * (1 – 14.4%) = 1.605 €

La RITA per prendersi cura della famiglia

Posso sospendere l’erogazione della RITA

Sì, è assolutamente possibile interrompere l’erogazione della RITA, puoi richiedere quindi la revoca dell’erogazione della RITA in qualsiasi momento.

L’erogazione della RITA sarà interrotta a partire dal mese successivo alla ricezione della tua richiesta di interruzione.

Se decidi di trasferirti ad un’altra forma pensionistica, la RITA si intende automaticamente revocata e viene trasferita al nuovo fondo l’intera posizione individuale residua.

Cosa succede in caso di morte durante la fase di erogazione della RITA

In questo caso l’importo residuo della RITA ancora da erogare e l’eventuale capitale non destinato alla RITA vengono dati ai legittimi eredi o alle persone esplicitamente designate.

In conclusione come funziona la RITA

La RITA rappresenta un aiuto in caso di perdita lavoro ad età avanzata oppure una risorsa per poter smettere di lavorare prima di raggiungere l’età pensionabile.

Ho già avuto modo di dire che la cosa che mi intriga di più del movimento FIRE è potermi ritirare anticipatamente dal lavoro, per questo motivo trovo che la RITA sia un’ottima soluzione per raggiungere questo obiettivo.

Anche per oggi è tutto, se avete dubbi o suggerimenti lasciate pure un commento, spero di rivedervi presto su Capitalmente, il vostro blog di finanza personale a porta di click.

Ricordatevi, come sempre, che l’articolo non rappresenta una sollecitazione all’investimento ma è una mia opinione basata su dati e studi condotti nel tempo.