Bentornato su Capitalmente, se sei arrivato fin qui ti starai chiedendo perché ribilanciare un portafoglio di investimenti.
Abbiamo parlato di asset class e di come strutturare un portafoglio di investimento e spesso abbiamo parlato di ribilanciamento, ma cosa significa e perché ribilanciare un portafoglio di investimenti.
Perchè è necessario ribilanciare il portafoglio
Ribilanciare un portafoglio significa ripristinare i rapporti della asset allocation che hai definito.
Prima di partire con i tuoi investimenti devi definire la tua struttura del portafoglio e la tua asset allocation.
In parole semplici devi definire come suddividere i tuoi investimenti tra i vari asset su cui desideri investire.
Una volta che avrai definito le proporzioni che ogni asset deve avere le inserirai in portafoglio in maniera coerente.
Potrai investire, e quindi alimentare il tuo portafoglio di investimenti, in modalità PIC (con un unico investimento) oppure in modalità PAC (spalmando gli investimenti nel tempo) oppure una combinazione dei due modi.
Da quel punto in poi il mercato si muoverà, qualche asset salirà o scenderà più degli altri, per questo motivo ogni tanto è necessario ribilanciare il portafoglio di investimenti e ritornare alla corretta asset allocation.
Cosa si intende per ribilanciamento
Ribilanciare il portafoglio implica quindi sistemare i pesi dei vari asset per riportarli alle proporzioni che avevi definito.
Questa operazione può essere eseguita in diversi modi, come l’aggiunta o la rimozione di titoli, oppure l’acquisto o la vendita di quote dei titoli esistenti, al fine di riequilibrare i pesi delle diverse classi di investimento.
Alcuni usano questa fase anche per fare un check delle condizioni di mercato e della propria asset allocation.
Ad esempio se i tassi delle obbligazioni sono saliti molto potresti decidere di rivedere le proporzioni tra azioni e obbligazioni, e quindi la tua asset allocation, aumentando la quota di queste ultime.
Quando ribilanciare un portafoglio di investimenti
Nel tempo sono stati fatti diversi studi per capire quale sia la strategia miglio di ribilanciamento.
Uno studio di Vanguard ha analizzato l’efficienza di strategie di ribilanciamento con cadenza annuale, trimestrale e mensile.
Lo studio ha tenuto conto dei costi di transazione, della volatilità e dell’effetto dei prelievi fiscali.
In generale lo studio di Vanguard ha evidenziato che in contesti di alta volatilità è sufficiente ribilanciare una sola volta all’anno il proprio portafoglio.
In linea generale comunque è sconsigliato operare ribilanciamenti frequenti (ogni 1-3 mesi) o troppo di rado (ad esempio ogni 2 anni).
Strategie di ribilanciamento
A titolo informativo riporto 3 strategie di ribilanciamento che spesso vengono suggerite.
A cadenza prestabilita
In questo caso si fissa un periodo di tempo entro il quale questa operazione va fatta.
Alcuni siti consigliano, secondo me erroneamente, di farlo addirittura settimanale o mensile, personalmente credo che sia meglio farlo ogni 12 mesi (al massimo ogni 6).
Al raggiungimento di una data soglia
In questo caso il ribilanciamento va fatto non appena lo scostamento supera una certa soglia.
Puoi fissare la soglia come meglio credi ma, sempre per opinione personale, credo di sia inutile scendere sotti il 5%.
A cadenza prestabilita ma solo al superamento di certe soglie
Combina le due modalità precedenti, il ribilanciamento viene fatto a cadenza regolare predefinita ma viene fatto solo se lo scostamento supera una certa soglia.
Quindi se dopo 6 mesi i rapporti tra gli asset class sono cambiati di poco si evita di ribilanciare il portafoglio.
Quindi quando ribilanciare?
Per la mia noiosissima strategia di buy and hold, io preferisco quella con cadenza prestabilita ma solo al superamento di certe soglie.
Principalmente le ragiono sono:
- non mi costringe a seguire costantemente i mercati e i miei asset
- riduce il numero di ribilanciamenti in base alla periodicità che ho definito
- evita di ribilanciare (e sprecare soldi) se gli scostamenti sono minimi
Personalmente quindi faccio un ribilanciamento ogni 12 mesi e ribilancio solo se le scostamento supera il 5%.
Come ribilanciare un portafoglio di investimenti
Ribilanciare il portafoglio significa ripristinare le proporzioni che hai definito per gli asset del tuo portafoglio.
Ribilanciare un portafoglio non è a costo zero, per prima cosa ci saranno costi di transazione per gli acquisti e per le vendite, dopodiché vanno previste le imposte sul capital gain che ridurranno, per effetto delle tasse, gli importi a disposizione.
Essenzialmente per ribilanciare in in 2 modi:
- Ribilanciamento classico
- Ribilanciamento con acquisto
Ribilanciamento Classico
Il ribilanciamento classico prevede di vendere l’asset che è sopra la soglia e di acquistare quello che è sotto.
Per fare un esempio ipotizziamo che il mio portafoglio sia costituito da soli 2 asset, azioni e obbligazioni, ognuno dei quali dovrebbe vale il 50% del portafoglio.
Se dopo 12 mesi le azioni arrivano a pesare il 60% sarà necessario riportarle al 50% vendendo quote delle azioni e ricomprando quote di obbligazioni.
Ribilanciamento con acquisto
In questo caso non vendo nulla ma semplicemente riacquisto l’asset che si trova sotto la soglia (in questo esempio le obbligazioni).
In questo secondo caso pago un solo costo di transazione (di acquisto) e non pago nessuna imposta sul capital gain delle vendite.
Per attuare questa strategia devi però avere un capitale a disposizione da investire, in caso contrario devi ripiegare sul ribilanciamento classico oppure fare un mix dei due.
Un suggerimento nel caso ti piaccia (come a me) questa modalità di ribilanciamento, potresti:
- Accantonare cedole e i dividendi da utilizzare per il ribilanciamento
- Dopo aver fatto l’investimento iniziale, evitare l’investimento in PAC ogni mese, ma utilizzare questi importi per fare un ribilanciamento ogni 6/12 mesi
A seconda degli importi in gioco, potresti anche “parcheggiare” questi soldi su ETF monetari, che oggi danno discrete soddisfazioni, in attesa di fare il ribilanciamento.
In conclusione perché ribilanciare un portafoglio di investimenti
Ribilanciare il portafoglio può sembrare ad alcuni controintuitivo perché vanno venduti gli asset che vanno bene e comprati quelli che hanno performato meno.
Evita di ribilanciare quando non ha senso, cioè con frequenza troppo breve oppure se le differenze sono irrisorie, ma comunque ricordati che è buona norma ribilanciare il tuo portafoglio di investimenti.
Ricorda che un portafoglio sbilanciato comporta un maggiore rischio di quello che avevi definito quando hai ragionato sulla tua asset allocation.
Non avere paura ti vendere ciò che andato meglio e ricorda che in finanza esiste il concetto di regressione verso la media.
Il concetto di regressione verso la media (mean reversion) prevede che, se un asset ha avuto un rendimento molto superiore (o molto inferiore) rispetto alla sua media, nel lungo periodo tenderà a tornare verso la sua media.
…e ricorda che il momento migliore per comprare, in una logica di investimento di lungo termine, è quando le cose vanno male… facile a dirsi ma difficile a farsi.
Nel mondo degli investimenti le crisi di mercato incorporano il seme di successi futuri.
Anche per oggi è tutto, se hai dubbi o suggerimenti su quali sono i regimi fiscali per gli investimenti lascia pure un commento sarò felice di risponderti, spero di rivederti presto su Capitalmente, il tuo blog di finanza personale a porta di click.
Ricordati, come sempre, che l’articolo non rappresenta una sollecitazione all’investimento ma è una mia opinione basata su dati e studi condotti nel tempo.