Bentornato su Capitalmente, oggi vediamo come investire quando sei vecchio e cercheremo di sfatare il mito del “sei sei vecchio devi ridurre la quota azionaria”.

Ognuno deve definire la propria asset allocation in base alle proprie esigenze, la formula più comune che si usa prevede di investire in azioni una percentuale pari a 100 meno i tuoi anni.

Questo significa che una persona ha 70 anni non dovrebbe superare il 30% di azionario nel suo portafoglio di investimento, ma è sempre vero?

In termini generali questa regola ha senso per ridurre il rischio del portafoglio, ma io ho idee un po’ diverse, quindi come investire quando sei vecchio?

La regola 100 meno l’età

La regola del “100 meno l’età” è una formula semplice per determinare la percentuale del proprio portafoglio da investire in azioni rispetto alle obbligazioni, basata sull’età dell’investitore.

Questa regola aiuta a bilanciare il rischio e il rendimento: le azioni offrono potenzialmente rendimenti più elevati ma comportano anche un rischio maggiore rispetto alle obbligazioni.

Quando sei giovane, hai più tempo per recuperare eventuali perdite e beneficiare della crescita a lungo termine delle azioni.

Con l’avanzare dell’età, è prudente ridurre il rischio aumentando la quota di obbligazioni, che sono generalmente più stabili.

Con l’avanzare dell’età, diventa più importante proteggere il capitale accumulato piuttosto che cercare di massimizzare i rendimenti.

Che investimenti dovrebbe fare un anziano

La regola vale anche nel contesto italiano?

La regola del “100 meno l’età” ha origine negli Stati Uniti, dove il sistema previdenziale e sanitario differisce da quello italiano e ogni cittadino ha tutele molto inferiori che in Italia.

In Italia, il sistema pensionistico pubblico e la sanità pubblica offrono una rete di sicurezza che può influenzare le decisioni di investimento.

La regola del “100 meno l’età” può essere un buon punto di partenza, ma è fondamentale personalizzarla in base al contesto italiano e alle proprie circostanze individuali.

Ad esempio, se si dispone di una pensione pubblica solida, si potrebbe decidere di mantenere una percentuale maggiore di azioni anche in età avanzata, rispetto a quanto suggerito dalla regola originale.

E’ proprio vero che se sei giovane puoi avere una maggiore quota di azionario?

Tendenzialmente la borsa sale sul lungo periodo, su 20 anni, investendo su un ETF che replica il mercato americano, non è mai successo di avere rendimenti negativi, mentre su periodi più corti come 10 e 15 anni, in rari casi è capitato.

In base ad uno studio degli ultimi 100 anni, se detenessi un ETF che replica l’indice SP500 per:

  • 1 giorno – avresti il 56% di possibilità di aver un guadagno
  • 1 anno –  avresti il 75% di possibilità (in pratica 3 anni su 4)
  • 5 anni – avresti 88% di possibilità
  • 10 anni – avresti 95% di possibilità
  • 20 anni – avresti il 100% di possibilità

Questo non significa che il futuro rispetterà questa regola ma visto lo storico è molto probabile.

Normalmente viene detto che sei giovane puoi avere una quota di azionario maggiore perché hai davanti a te il tempo necessario per recuperare eventuali perdite.

Però ci si dimentica una cosa fondamentale, quando si è giovani ci si deve costruire una vita, comprare una casa, avere dei figli quindi se da un lato si ha più anni davanti, dall’altro si dovranno affrontare spese maggiori.

Azioni anche in età avanzata

Cosa fare e come investire quando sei vecchio

Io ho 48 anni e 3 figli e posso assicurarvi che, quando i miei figli saranno grandi e vivranno da soli, le mie spese caleranno notevolmente e la mia pensione statale, frutto di un buono stipendio di questi anni e i miei 2 fondi pensione, mi daranno la possibilità di risparmiare molto più di adesso.

E’ probabile che in età avanzata le spese sanitarie e di assistenza possano aumentare, ma è anche vero i miei 3 figli possano aiutarmi e restituirmi parte dell’amore che io ho dato a loro.

Questo per dire che la regola del 100 meno l’età in certi casi è troppo limitante per determinare quale quota investire in azioni.

Se hai stipulato assicurazioni sanitarie, hai una buona pensione e magari anche una o più pensioni complementari, probabilmente potresti essere nella condizione di investire in azionario più di quello che investe un ventenne.

Tutto dipende dalla tua situazione e dai tuoi obiettivi.

Il portafoglio titoli lasciato in eredità

Se non avessi figli e avessi una situazione più precaria probabilmente farei ragionamenti diversi, ma oggi nella mia testa c’è l’idea di lasciare in eredità ai miei figli il mio portafoglio titoli.

Ipotizzando tra 20/30 anni di avere un capitale accumulato di 500.000 euro, potrei decidere di tenere il 30% in un portafoglio obbligazionario ed investire il resto in ETF azionari ben diversificati.

Nel tempo a disposizione l’interesse composto potrà svolgere il suo lavoro.

Dopodiché darò disposizione testamentaria affinché il portafoglio passi agli eredi e darò disposizioni chiare affinché venga liquidato solo in determinate circostanze.

Nel mio caso provo soddisfazione nel sapere di poter lasciare un’eredità ai miei figli che possa aiutarli quando non ci sarò più.

D’altra parte, è altrettanto importante godersi i propri soldi e vivere una vita piena e soddisfacente perché è l’unica e la sola che abbiamo a disposizione.

Trovare un equilibrio tra risparmiare per il futuro e godersi il presente è fondamentale.

Il portafoglio titoli lasciato in eredità

In conclusione come posso investire?

Ormai avrai capito che che evito di dare consigli netti sulla corretta asset allocation perché è troppo personale e figuriamoci se posso sapere io come puoi investire quando sarai vecchio

Decidere come investire dipende dalle tue esigenze, dalla tua situazione, dai tuoi obiettivi e da i tuoi desideri.

Questo articolo serve per dirti che non è vero i età avanzata deve andare “all in” sull’obbligazionario.

Come hai visto nel mio caso è probabile che la scelta sarà un’altra.

Anche per oggi è tutto, se hai dubbi o suggerimenti lascia pure un commento sarò felice di risponderti, spero di rivederti presto su Capitalmente, il tuo blog di finanza personale a porta di click.

Ricordati, come sempre, che l’articolo non rappresenta una sollecitazione all’investimento ma è una mia opinione basata su dati e studi condotti nel tempo.