Bentornato su Capitalmente, ho già fatto un articolo che spiega perché le tasse sulle criptovalute vadano pagate, oggi vediamo come pagare meno tasse sulle cripto.
Dopo la proposta, a mio avviso folle, di portare la tassazione sulle cripto dal 26% al 42%… si hai capito bene, 42%… sebbene noi sia un grande investitore in cripto, mi sono iniziato ad interrogare per capire come pagare meno tasse sulle cripto.
Fai attenzione, non sto dicendo di non pagarle, sto dicendo di capire come pagare meno tasse sulle cripto sfruttando le regole ad oggi in vigore.
Spero che il Governo, nel tempo che rimane da qui alla fine dell’anno, accolga gli emendamenti presentati e riveda questa regola scellerata, ma al peggio non c’è mai fine quindi speriamo per il meglio ma prepariamoci al peggio.
Modi per pagare meno tasse sulle cripto
Pagare le tasse è un dovere ma le tasse devono essere “giuste” e, se passa la proposta del 42%, credo proprio che questa non lo sia.
Estino diversi modi per pagare meno tasse sulle cripto:
- Ritirare piccole somme ogni anno.
- Holdare (mantenere senza vendere) le cripto.
- Vendere tutto con le norme 2024.
- Trasferirsi in paesi con una tassazione più “umana”.
- Intestare le cripto ad una società.
- Scegliere la via del “Pirata”.
Vediamo nel dettaglio queste possibilità.
Ritirare piccole somme ogni anno
Se non hai cifre elevate, e questo è il mio caso, una scelta può essere quella di vendere ogni anno una quota non superiore alla soglia di “non tassazione”.
Devi infatti sapere che, con la legge in vigore oggi, entro i 2000 € annui di guadagno non è prevista la tassazione sulle cripto.
Nel caso di guadagni entro i 2000 € non è infatti necessario neanche compilare il quadro RT.
Quindi per non pagare tasse puoi decidere di vendere le tuo cripto in modo che il capital gain annuo sia inferiore ai 2000 €.
Facciamo un esempio
Ipotizzando che tu abbia comprato 4000 € di cripto ad inizio anno e che adesso valgono 8000 €, potresti decidere di venderne 4000 € e non pagare le tasse.
Il guadagno si calcola facendo la differenza tra il prezzo di vendita e quello di carico, se il guadagno complessivo annuo rientra nei 2000 € non si devono pagare le tasse.
Ricorda che è fondamentale saper dimostrare e giustificare il prezzo medio di carico, in caso contrario la tassazione non si applica sul guadagno ma sull’interno importo della vendita.
Nel nostro caso, se non riesci a provare il prezzo medio di carico, pagheresti la tassazione (ad oggi del 26%) su tutti i 4000 €.
In questo caso, per non pagare le tasse, saresti caso costretto a venderne solo 2000 €.
Ricordate che la soglia dei 2000 € comprende tutti i guadagni che la persona ha realizzato entro l’anno, incluse ad esempio le ricompense da stacking o l’utilizzo di cripto per comprare beni o servizi.
Un piccolo trucco per vendere piccole somme
il limite di 2000 € annuo è per persona, quindi nulla vieta che tu e tua moglie realizziate entrambi guadagni per 2000 €.
Nell’esempio sopra, potresti “donare” 4000 € di cripto a tua moglie e ciascuno dei 2 potrebbe vendere la sua parte esentasse.
Chi riceve la donazione eredita anche il relativo prezzo medio di carico, rimane sempre indispensabile poter dimostrare come si è generato il valore medio di carico.
Questo permetterebbe di raddoppiare la cifra che puoi vendere senza pagare le tasse, se poi avete una famiglia più numerosa il gioco si amplia.
Holdare le cripto
Questo è un modo abbastanza semplice, tieni le tue cripto e non venderle in attesa che il nostro Stato e il “Mondo” definisca un modo più equo per tassarle.
Questa soluzione la puoi applicare se non hai bisogno dei soldi.
Le cripto sono un mondo molto giovane e le regole cambiano velocemente e ad oggi è difficile prevedere quello che succederà tra 10/20 anni.
Premesso che non è detto che il Governo approvi la nuova legge che porta la tassazione al 42%, potrebbe anche succedere che in futuro si ravveda e decida di ridurla.
E’ difficile che un Governo riduca la tassazione una volta che è stata aumentata, però di fronte ad una porcheria di questo genere potrebbe anche succedere.
…e comunque, se tra 20 anni il tuo portafoglio in cripto vale 2.000.000 €, puoi sempre decidere di usare uno dei trucchi qui di seguito per pagare meno tasse.
Vendere tutto sfruttando le norme 2024
Se la tassazione del 42% verrà confermata, un’ipotesi che prenderanno in considerazione molti è quella di vendere tutte le cripto usufruendo della tassazione in vigore nel 2024 (26%).
Non è il caso ottimale ma puoi decidere di prendere profitto entro gli ultimi giorni dell’anno pagando il 26% ed evitando la stangata del 42%.
A inizio 2025 puoi poi decidere di ricomprare le cripto con il ricavato.
In questo modo negli anni futuri dovrai comunque pagare la tassazione del 42% ma il prezzo di carico sarebbe quello relativo all’acquisto nel nuovo anno (ad oggi ad esempio 1 Bitcoin vale circa 94.000 €).
Acquistare ETC/ETP che replicano una cripto
In alternativa potresti investire il ricavato in ETC/ETN che replicano ad esempio il Bitcoin.
Per altro, e qui veniamo all’assordo della legge, pare che su questi ETC/ETN che replicano le cripto rimanga in vigore la tassazione del 26%.
Ad oggi non ci sono ETF UCITS (armonizzati) che replicano il prezzo spot del Bitcoin, quindi noi Europei possiamo comprare solo ETC/ETN.
Trasferirsi in paesi con una tassazione più “umana”
Questa è una soluzione estrema che va presa in considerazione solo se gli importi in gioco sono notevoli.
Dal mio punto di vista non ha senso “cambiare vita” ed espatriare se ad esempio hai “solo” 100/200.000 € in cripto.
Il trasferimento all’estero non è banale, si deve avere la residenza all’estero e dimostrare che la propria “vita” ed il proprio impiego non sono più in Italia (banalmente i figli non possono andare a scuola in Italia).
Quindi questa strada va presa in considerazione solo se ne vale veramente la pena.
Paesi cripto friendly
Ma vediamo quali sono i paesi che ad oggi hanno una tassazione migliore per le cripto:
- El Salvador: Bitcoin è una valuta legale e le plusvalenze delle cripto non sono tassate.
- Portogallo: le plusvalenze sono esentasse per le persone fisiche se detenute per più di un anno, altrimenti si paga il 28%.
- Germania: non è prevista tassazione sotto i 600 € di guadagno oppure se le cripto sono detenute per più di un anno.
- Emirati Arabi Uniti: hanno in generale una tassazione molto bassa, sulle cripto non è prevista tassazione.
- Malta: non tasse le plusvalenze a lungo termine, è invece prevista tassazione in caso di trading giornaliero.
- Slovenia: per i privati non si pagano le plusvalenze
- Estonia: come per le altre plusvalenze applica un’aliquota fiscale del 20% sui guadagni da cripto.
- Svizzera: se il trading è individuale le rendite non sono tassate.
- Hong Kong: se sei un privato non si pagano tasse in caso di detenzione a lungo termine delle cripto.
Intestare le cripto ad una società
Anche questo è un caso che si applica solo se hai veramente molto soldi in cripto.
E’ molto complesso e non mi dilungo anche perché per seguire questa strada dovresti essere seguito da professionisti e valutare bene pro e contro.
Scegliere la via del “Pirata”
Questa, a differenza di quelle sopra, è l’unica non legale ma che, a mio avviso, molti seguiranno.
Portare la tassazione al 42% farà crescere l’indignazione di molte persone che, invece di dichiarare le proprie cripto, sceglieranno di tacere.
Per farlo useranno Wallet non custodial e adotteranno pratiche di riservatezza.
E’ una prassi errata che non consiglio assolutamente ma che aimè molto applicheranno in segno di protesta.
Questa pratica però posticipa il problema, non lo risolve e ti espone a sanzioni.
Sanzioni e rischi se non paghi le tasse sulle criptovalute
Se non si dichiarano le cripto e i relativi guadagni (se superiori a 2000 €) corri il rischio di sanzioni per mancato monitoraggio fiscale.
Queste sanzioni possono andare dal 3 al 15% dell’importo detenuto.
Una volta sanazioni e scoperti si paga poi il 120 % dell’imposta non versata, che può essere ridotta tramite ravvedimenti operosi.
Oltre per un obbligo morale si evince che è meglio rispettare la legge per non incorrere in sanzioni.
In conclusione come pagare meno tasse sulle cripto
Purtroppo non c’è modo di evitare la tassazione sulle cripto in maniera legale ma puoi adottare qualche accorgimento.
In uno stato “giusto” non dovremmo porci questi interrogativi e dovremmo essere “felici” di pagare le tasse in cambio di servizi e benessere.
Ma siamo in Italia, un paese che ormai non sa più dove racimolare soldi dai contribuenti, e che si inventa leggi “ingiuste” come la tassazione del 42% sulle cripto.
Spero che nel Governo ci sia qualcuno di avveduto che possa correggere il tiro.
Per quel che mi riguarda, se la tassazione del 42% verrà confermata, è possibile che decida di ritirare tutto e poi di ricomprarle nel 2025.
Il mio non è un suggerimento, io ho importi piccoli e rientro nei 2000 € di guadagno quindi è la via più semplice.
Anche per oggi è tutto, se hai dubbi o suggerimenti lascia pure un commento sarò felice di risponderti, spero di rivederti presto su Capitalmente, il tuo blog di finanza personale a porta di click.
Ricordati, come sempre, che l’articolo non rappresenta una sollecitazione all’investimento ma è una mia opinione basata su dati e studi condotti nel tempo.