Bentornati su capitalmente, il vostro blog di finanza personale. Dopo aver visto la differenza tra fondi pensione chiusi e fondi pensioni aperti e come scegliere il comparto del fondo pensione, oggi vediamo in dettaglio come funziona la tassazione dei fondi pensione.

Prima di vedere nel dettaglio come funziona la tassazione dei fondi pensione fatemi dire che la tassazione agevolata sui fondi pensione è stata introdotta per incentivare le persone a investire in questi fondi come forma di previdenza complementare.

Abbiamo visto nell’articolo che spiegava perché dobbiamo investire perché siamo arrivati a questo, in sostanza perché l’INPS ormai non si regge più in piedi.

INPS e schema Ponzi

L’INPS è spesso accostata ad un schema Ponzi, uno schema Ponzi è un modello di business fraudolento che coinvolge il pagamento di rendimenti ai vecchi investitori con i fondi raccolti dai nuovi investitori. Questo sistema è destinato a fallire quando il flusso di nuovi investitori si esaurisce.

L’INPS, come uno schema Ponzi, si basa su un sistema a ripartizione: i contributi dei lavoratori attivi sono utilizzati per pagare le pensioni di chi oggi non lavora più.

Ricorderete sicuramente Bernie Madoff e la sua truffa valutata circa 64,8 miliardi di dollari che sfruttava appunto lo schema Ponzi.

Ovviamente questa è un’esagerazione perché mentre uno schema Ponzi è illegale e basato sull’inganno, l’INPS è un sistema pubblico gestito dal governo e viene regolarmente monitorato, tuttavia questo accostamento aiuta a capire la difficoltà della situazione in un cotesto di invecchiamento della popolazione e bassa natalità.

Torniamo comunque alla parte centrale dell’articolo e spieghiamo come funziona la tassazione dei fondi pensione.

Tassazione dei rendimenti

Durante la gestione dei contributi, il fondo pensione genera dei rendimenti. Questi sono soggetti a tassazione, ma beneficiano di aliquote vantaggiose:

  • Tassazione generale: 20% (rispetto al 26% di molti altri investimenti).
  • Rendimenti da Titoli di Stato: 12,5%.

Da questo punto di vista quindi, dovendo pagare ogni anno la tassazione sui rendimenti, il fondo pensione perde un po’ di efficienza finanziaria in ragione del fatto che non può sfruttare nel lungo periodo la quota parte di soldi detratta da questa tassazione per  far lavorare l’interesse composto. In un investimento “tradizionale” la tassazione sui rendimenti infatti viene pagata solo alla fine, quando vendo l’asset sul quale ho investito.

Si ricorda, come abbiamo spiegato nell’articolo Quale comparto scegliere di un fondo pensione, che le percentuali di rendimento dei fondi pensione indicate dal COVIP sono al netto della tassazione sulle rendite. Questo significa che i rendimenti indicati nei prospetti informativi sono già stati ridotti tenendo conto degli oneri che gravano sul patrimonio investito.

Come funziona la tassazione sui fondi pensione

Tassazione del capitale finale dei fondi pensione

Quando arriva il momento del riscatto del fondo pensione, il denaro accumulato tramite il versamento viene restituito insieme agli interessi.

Attualmente, il sistema prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva del 15% sui contributi versati a partire dal 1° gennaio 2007. Tuttavia, questa percentuale può diminuire in base all’anzianità della partecipazione al fondo.

Dopo 15 anni dall’apertura del fondo, l’aliquota diminuisce dello 0,3% per ogni anno successivo, fino ad arrivare all’aliquota minima del 9%.

Tassazione del TFR versato nel fondo pensione

La tassazione del TFR versato nel fondo pensione segue le logiche indicate nel punto precedente (dal 15% fino al 9%) e questo significa un risparmio enorme rispetto al TFR lasciato in azienda o all’INPS.

Quando il TFR è lasciato in azienda, al momento dell’erogazione (cambio lavoro, dimissioni, licenziamento), è soggetto a tassazione separata pari alla media dell’IRPEF degli ultimi 5 anni di lavoro: in questa caso l’aliquota minima è del 23% e l’aliquota massima del 43%.

Capite bene che la differenza è enorme, soprattutto per coloro che hanno un RAL medio/alta e quindi ricadono su sull’aliquota del 43% (in questi casi il risparmio può arrivare a 34 punti percentuale).

Questo è un particolare rilevante perché è molto probabile che, in virtù dell’età e degli avanzamenti di carriera che avremo avuto nel tempo, verso la fine della nostra vita lavorativa molti di noi avranno uno stipendio più alto e pagheranno quindi un’aliquota maggiore in busta paga rispetto a quella minima del 23%.

In conclusione

Spero che questo articolo vi aiuti a capire meglio come funziona la tassazione dei fondi pensione e perché il governo “concede” queste agevolazioni.

Se siete giovani e avete tanti anni di lavoro davanti a voi il fondo pensione, per via della tassazione agevolata e delle deduzioni fiscali, è sicuramente uno strumento da prendere in considerazione per garantirsi una rendita da affiancare alla pensione INPS.

Se come me siete “diversamente giovani” :-), vi ricordo che  ho 48 anni, prendete comunque in considerazione questo strumento per sfruttare al massimo i suoi benefici fiscali e diversificare i suoi investimenti. Io non sono un esempio che dovete per forza seguire, ma io ho deciso di aprire ben 2 fondi pensione, quello chiuso di categoria e uno aperto in banca.

Anche per oggi ho finito, se avete dubbi lasciate pure un commento, spero di rivedervi presto su capitalmente, il vostro blog di finanza personale a porta di click.