Bentornato su Capitalmente, se sei un lettore di questo blog sai cosa sono gli ETF ma probabilmente ti domanderai cosa determina il prezzo intraday di un ETF.
Gli ETF, ovvero gli Exchange Traded Funds, sono fondi di investimento quotati che replicano l’andamento di un indice.
Gli ETF, a differenza dei fondi comuni di investimento a gestione attiva, possono essere acquistati e venduti in qualsiasi momento durante la giornata di borsa.
Il loro prezzo dipende dal valore delle azioni che detengono e dalla domanda/offerta, ma cosa determina il prezzo intraday di un ETF?
Cosa si intende per NAV
Il prezzo di un ETF rispecchia il suo NAV, ovvero il Valore Patrimoniale Netto (in inglese Net Asset Value).
Il NAV di un ETF sintetizza il valore di tutti i titoli che un ETF possiede, siano essi azioni, obbligazioni e contatti al netto di eventuali debiti e diviso per il numero di quote.
Se andiamo sul sito della SEC troviamo questa definizione:
An ETF (like a mutual fund) must calculate its NAV (the value of all its assets minus all its liabilities) every business day, which is done typically at the close of the New York Stock Exchange.
Quindi il NAV viene calcolato una volta al giorno prendendo la valutazione più recente dei vari titoli detenuti dall’ETF al momento della chiusura della borsa sulla quale l’ETF è quotato.
Infatti nel NAV di un ETF, soprattutto se globale, potrebbero essere inclusi titoli scambiati su borse ancora aperte oppure chiuse da diverse ore.
Approximately every 15 seconds throughout the business day, an ETF’s estimated NAV is calculated and distributed through quote services.
This estimated NAV (called the IIV – for intraday indicative value – or IOPV – for intraday operative value – depending on the exchange on which the ETF lists) is unique to ETFs and is based on the estimated value of the ETF’s holdings (minus its liabilities) throughout the trading day.
Durante la giornata vengono calcolate delle stime del NAV in base all’andamento dei titoli detenuti dall’ETF.
Queste stime vengono chiamate:
- IIV (Intraday Indicative Value)
- IOPV (Intratedy OPerative Value)
- iNAV (Indicative Net Asset Value)
Cosa determina esattamente il prezzo intraday di un ETF
Gli ETF però possono essere scambiati durante il giorno e quindi anche le dinamiche di domanda/offerta influiscono sulla variazione dei prezzi intraday.
Il prezzo di mercato intraday di un ETF rappresenta il valore al quale gli investitori possono acquistare o vendere un ETF su una borsa valori.
Il prezzo intraday può differire dal NAV dell’ETF a seconda della domanda e dell’offerta in un dato momento, questo fenomeno si accentua in contesti di alta volatilità.
Generalmente, il prezzo è indicato come prezzo di domanda (bid), ovvero il prezzo che un acquirente è disposto a pagare per acquistare una quota, o prezzo di offerta (ask), cioè il prezzo richiesto da un venditore per vendere una quota.
L’incontro di domanda e offerta determina il prezzo di un ETF come di qualsiasi altro titolo.
Facciamo un esempio assurdo con un ETF che ha una solo quota del valore di 100 €.
Se ci fosse un compratore disposto a pagare quella quota 200 €, il prezzo dell’ETF diventerebbe 200 € sebbene i suoi titoli sottostanti non giustifichino questa valutazione.
Perché la quotazione di un ETF riflette sempre il valore reale?
Per evitare che le quotazioni degli ETF si discostino troppo dal suo NAV il mercato ricorre all’arbitraggio.
L’arbitraggio degli ETF è un processo che aiuta a mantenere il prezzo di mercato di un ETF allineato con il suo valore patrimoniale netto (NAV).
Questo meccanismo è fondamentale, soprattutto nei periodi di grande volatilità, per garantire agli investitori la possibilità di acquistare e vendere ETF a prezzi che riflettono accuratamente il valore degli asset sottostanti.
Prezzo di un ETF superiore al NAV (quindi l’ETF costa più del dovuto)
Ipotizza che un ETF che replica l’SP500 abbiamo una quotazione di 1000 € ma che la somma dei 500 titoli detenuti sia pari a 990 €
In questo caso, i partecipanti autorizzati (AP), che sono grandi istituzioni finanziarie, acquistano i titoli sottostanti dell’ETF in proporzioni equivalenti all’indice che l’ETF replica.
Nel nostro esempio acquisterebbero 500 titoli spendendo quindi 990 €.
Questi titoli vengono poi consegnati all’emittente dell’ETF in cambio di nuove azioni dell’ETF, che nel nostro esempio valgono 1000 €.
Gli AP vendono quindi queste nuove azioni dell’ETF sul mercato, ottenendo un guadagno e abbassando il prezzo di mercato dell’ETF fino a quando non si allinea con il NAV.
In questo esempio l’utile è pari a 10 €, dato dalla differenza dal valore di vendita dell’ETF (1000 €) e quello di acquisto delle singole azioni (990 €).
Prezzo di un ETF inferiore al NAV (quindi l’ETF costa meno del dovuto)
D’altra parte, se il prezzo di mercato di un ETF è inferiore al suo NAV, gli AP acquistano azioni dell’ETF sul mercato e le consegnano all’emittente dell’ETF in cambio dei titoli sottostanti.
Ad esempio, se l’ETF contiene azioni di Apple, Microsoft e Google, gli AP riceveranno queste azioni in cambio delle azioni dell’ETF.
Gli AP vendono poi questi titoli sul mercato, realizzando un profitto e riducendo il valore della azioni detenute dall’ETF fino a quando il prezzo di mercato dell’ETF non si allinea con il NAV.
L’arbitraggio riduce le inefficienze intraday
Questo processo di creazione e riscatto permette agli ETF di rimanere vicino al proprio NAV, riducendo le inefficienze di prezzo intraday.
Gli ETF sono quindi soggetti a fluttuazioni di prezzo durante la giornata di negoziazione, specialmente durante periodo di alta volatilità.
La dimensione di un ETF, i suoi volumi e l’arbitraggio, permettono di minimizzare le fluttuazioni e tenere le quotazioni vincine al loro Fair Value.
Anche per oggi è tutto, se hai dubbi o suggerimenti lascia pure un commento sarò felice di risponderti, spero di rivederti presto su Capitalmente, il tuo blog di finanza personale a porta di click.
Ricordati, come sempre, che l’articolo non rappresenta una sollecitazione all’investimento ma è una mia opinione basata su dati e studi condotti nel tempo.