Bentornato su Capitalmente, tratto di frequente gli argomenti sulla previdenza complementare e una domanda che sento spesso è fare è: “Cosa succede se fallisce un fondo pensione?”
La previdenza complementare è uno strumento indispensabile, a mio avviso uno dei primi (se non il primo) che dovresti valutare per programmare il tuo futuro.
Ho già descritto cosa è un fondo pensione e quali sono i comparti di un fondo pensione, oggi voglio analizzare una paura, non fondata, che condiziona i risparmiatori.
Molti non conoscono le logiche della previdenza complementare e per paura di sbagliare perdono una grande opportunità.
Vorrei che tu non facessi questo errore e quindi vediamo cosa succedere se succede se fallisce un fondo pensione.
Il fondo pensione può fallire?
La previdenza complementare è una tematica relativamente nuova, poco pubblicizzata e che tanti non conoscono.
All’interno della previdenza complementare i soldi possono essere investiti tramite diversi comparti più o meno “rischiosi”.
Sai bene che in finanza il termine “rischio” è strettamente legato al termine “rendimento”, rendimenti maggiori sono quasi sempre accompagnati da un’assunzione di rischio maggiore.
Sebbene il lungo periodo sia un fedele alleato, ogni investimento è accompagnato una un grado di incertezza.
Per questo motivo la cosa che spaventa di più quando si investono i propri soldi è l’incertezza del risultato atteso.
Anche per i fondi pensione i rischi sono i medesimi con una sostanziale differenza che molti non conoscono e che risponde alla fatidica domanda: “Cosa succede se fallisce un fondo pensione”.
I fondi pensione non possono fallire!
Ebbene sì, i fondi pensione per legge non possono fallire, lo stabilisce l’articolo 15 comma 5 del decreto 252/05.
Ai fondi pensione si applica esclusivamente la disciplina dell’amministrazione straordinaria e della liquidazione coatta amministrativa, con esclusione del fallimento, ai sensi degli articoli 70, e seguenti, del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni ed integrazioni, attribuendosi le relative competenze esclusivamente al Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed alla COVIP.
Questo significa che, invece di fallire, un fondo pensione può essere sottoposto a misure straordinarie per tentare di risolvere i problemi finanziari o, se necessario, essere liquidato in modo ordinato.
Le competenze per queste procedure sono attribuite esclusivamente al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e alla COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione).
In pratica, questo sistema offre una maggiore protezione agli aderenti ai fondi pensione, garantendo che i loro risparmi siano gestiti in modo sicuro anche in situazioni di crisi.
Come si evita che falliscono i fondi pensione?
Ci sono alcune regole fondamentali alle quali i fondi pensione devono sottostare per evitare i rischi di un fallimento, ad esempio:
- I fondi pensione non possono mai utilizzare i versamenti e i capitali degli iscritti per finanziare la propria attività.
- Le risorse accumulate nei fondi pensione sono detenete in un patrimonio separato da quello del fondo pensione (detta “separatezza patrimoniale”). E’ come se i tuoi soldi fossero in una cassaforte privata separata.
- I soldi non sono detenuti direttamente dal fondo pensione, ma si trovano nella gestione finanziaria intestata a ciascuno aderente.
- La rendita integrativa riconosciuta agli aderenti utilizza solo i soldi versati dall’aderente senza andare mai a toccare quelli degli altri (cosa che avviene nella previdenza pubblica).
Probabilmente ti chiedere a questo punto come fanno i fondi pensione a sopravvivere, la risposta è semplice, usano le quote associative e le commissioni di ogni aderente e non le posizioni individuali dei singoli aderenti.
Cosa succedere in caso di liquidazione coatta del fondo
La liquidazione coatta comporta la chiusura del fondo e si verifica quando le entrate date da commissioni e quote associative degli aderenti non bastano a coprire le spese.
In questo caso si procede quindi alla liquidazione del fondo ma NON al fallimento.
Il fondo pensione perderà l’autorizzazione da parte della COVIP ad operare e ogni aderente potrà trasferire la propria posizione in un altro fondo pensione senza perdere il capitale accumulato e l’anzianità maturata.
Quindi posso investire nei fondi pensione?
Hai visto come le garanzie fornite da un fondo pensione sono difficilmente replicabili da altri istituti, banche e fondi di investimento.
Come ho detto all’inizio ogni lavoratore, specialmente se giovane, dovrebbe informarsi e capire come e se attivare la previdenza complementare.
La previdenza complementare è uno strumento poco flessibile pensato per quando andrai in pensione che però ha sgravi fiscali unici e tutele finanziarie straordinarie.
Su questi temi tra l’altro mi sento di segnalarti il sito Ciao Elsa, una risorsa straordinaria che anche io spesso uso per capire meglio questi temi.
Anche per oggi è tutto, se hai dubbi o suggerimenti lascia pure un commento sarò felice di risponderti, spero di rivederti presto su Capitalmente, il tuo blog di finanza personale a porta di click.
Ricordati, come sempre, che l’articolo non rappresenta una sollecitazione all’investimento ma è una mia opinione basata su dati e studi condotti nel tempo.