Bentornato su Capitalmente, se sei arrivato fin qui ti chiederai anche tu se è meglio investire nel S&P500 o nel NASDAQ100.
Tralasciando il titolo appositamente clickbait… nell’articolo ti mostrerò quali sono le differenze tra questi due indici ribadendo che alla base di ogni scelta c’è una corretta definizione della tua asset allocation.
Sappiamo tutti che l’S&P500 è il re incontrastato degli indici mentre il NASDAQ100 è da tutti considerato l’indice tecnologico.
Quindi ti chiederai, in questi anni caratterizzati dalla crescita spaventosa del settore Tech, è meglio investire nel S&P500 o nel NASDAQ100?
Come è nato l’indice S&P500 e come è composto
L’indice S&P500, conosciuto anche come Standard & Poor’s 500, è stato istituito nel 1957 da Standard & Poor.
Prima di questa data, l’indice includeva solo 90 titoli ma, con l’introduzione dei computer, è stato possibile ampliare l’indice a 500 titoli, offrendo una rappresentazione più completa del mercato azionario statunitense.
Composizione dell’S&P500
L’S&P500 è costituito da 500 delle principali aziende statunitensi in base alla capitalizzazione di mercato.
La selezione delle aziende è effettuata da un comitato che considera vari criteri, tra cui:
- Capitalizzazione di mercato: Deve superare i 6,1 miliardi di dollari.
- Liquidità delle azioni: Almeno il 50% delle azioni deve essere disponibile per il trading.
- Volume di scambi: Deve avere un volume di scambi mensili di almeno 250.000 azioni negli ultimi sei mesi.
- Stabilità finanziaria: Le aziende devono dimostrare stabilità finanziaria, con profitti nei quattro trimestri precedenti.
L’indice è ponderato in base alla capitalizzazione di mercato, il che significa che le aziende con una maggiore capitalizzazione hanno un peso maggiore nell’indice.
Le aziende e le loro azioni vengono aggiunte o rimosse dall’indice S&P500 con una cadenza trimestrale.
Quando l’S&P500 è diventato l’indice più importante al mondo?
Nel corso degli anni, l’S&P500 ha superato il Dow Jones Industrial Average, che include solo 30 titoli, diventando il principale punto di riferimento per gli investitori.
Il suo successo è dovuto alla sua maggiore diversificazione che gli permette di riflettere in modo più appropriato l’andamento complessivo dell’economia statunitense e non solo.
Come è nato l’indice NASDAQ100 e come è composto
L’indice NASDAQ-100 è stato introdotto il 31 gennaio 1985.
È stato creato per fornire un benchmark per le performance delle principali società non finanziarie quotate al NASDAQ Stock Market.
Composizione del NASDAQ100
Il NASDAQ100 include 100 delle maggiori società non finanziarie, sia statunitensi che internazionali, quotate al NASDAQ.
Le aziende presenti nell’indice appartengono principalmente ai settori tecnologico, delle telecomunicazioni, della biotecnologia e del commercio al dettaglio e all’ingrosso.
Criteri di inclusione
Per essere incluse nell’indice, le società devono soddisfare diversi requisiti, tra cui:
- Capitalizzazione di mercato: Non è prevista una capitalizzazione minima ma le aziende devono essere tra le più grandi scambiate sul NASDAQ.
- Volume di scambi: Devono avere un volume di scambi giornaliero di almeno 200.000 azioni.
- Settore: Non vi sono settori esclusi esclusi dalla borsa valori del NASDAQ, tuttavia bisogna considerare che nell’indice NASDAQ100 non sono ammesse aziende del settore finanziario.
L’indice viene ribilanciato trimestralmente, a marzo, giugno, settembre e dicembre, per garantire che rifletta accuratamente il mercato.
Un’azienda deve quotarsi esclusivamente sul NASDAQ?
Su questo argomento si trovano pareri discordanti, dopo diverse ricerche però pare assodato che il NASDAQ non ha una regola generale che impedisce alle aziende di essere quotate su altre borse valori.
Prima del 2004, il NASDAQ aveva politiche più rigide riguardo alla doppia quotazione per mantenere un certo grado di esclusività e attrarre aziende di alta qualità.
Dopo il 2004, queste politiche sono state rese più flessibili per consentire una maggiore adattabilità e attrarre più aziende internazionali.
Per maggiori dettagli visitare il sito istituzione del NASDAQ.
Le maggiori aziende quotate sia nell’S&P500 che nel NASAQ100
Sebbene i due indici abbiano una composizione diversa, ci sono aziende , tra le più grandi e rappresentative del mondo, presenti su entrambi gli indici, ad esempio:
- Apple Inc.
- Microsoft Corporation.
- Amazon.com Inc.
- Alphabet Inc. (Google)
- Meta Platforms Inc.: (Facebook)
- NVIDIA Corporation:
- Tesla Inc.
La presenta contemporanea di queste enormi aziende in entrambi gli indici spiega la correlazione positiva da SP500 e NASDAQ100.
Le principali differenze per capire se è meglio investire nel S&P500 o nel NASDAQ100
Composizione Settoriale
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- S&P 500: Include 500 delle più grandi aziende statunitensi per capitalizzazione di mercato, provenienti da vari settori come tecnologia, sanità, finanza, beni di consumo, energia e altri.
- NASDAQ100: Comprende 100 delle principali aziende non finanziarie quotate sul NASDAQ, con una forte presenza nei settori tecnologico, delle telecomunicazioni e della biotecnologia.
Diversificazione
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- S&P 500: Offre una diversificazione settoriale più ampia, rappresentando una vasta gamma di industrie e fornendo una visione complessiva dell’economia degli Stati Uniti.
- NASDAQ-100: È meno diversificato, con oltre il 50% delle aziende appartenenti al settore tecnologico.
Volatilità e Rendimento
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- S&P 500: È considerato un indice più stabile e meno volatile, ideale per gli investitori che cercano una crescita solida e costante nel tempo.
- NASDAQ100: È più volatile, ma offre potenzialmente rendimenti più elevati grazie alla forte presenza di aziende tecnologiche innovative.
Qualche grafico di confronto tra S&P500 e NASDAQ100
Nei grafici sottostanti la linea blu è relativa al NASDAQ100 mentre quella rossa al S&P500.
Confronto tra S&P500 e NASDSQ100 dal 1990
Confronto tra S&P500 e NASDSQ100 dal 2000 (prima della dot-com bubble)
Confronto tra S&P500 e NASDSQ100 ultimi 5 anni
Confronto tra S&P500 e NASDSQ100 ultimi 12 mesi
S&P500 Vs NASDAQ100 considerazioni finali
In generale possiamo dire che:
- S&P 500: È considerato il miglior indicatore della salute economica complessiva degli Stati Uniti, grazie alla sua ampia diversificazione.
- NASDAQ100: È considerato un barometro dell’innovazione tecnologica e delle aziende in rapida crescita.
Come abbiamo visto il NASDAQ100 ha garantito sul lungo periodo rendimenti molto superiori a fronte però di un rischio (volatilità) nettamente più elevato.
Non sta a me dirti se è meglio investire nel S&P500 o nel NASDAQ100 perché non c’è una risposta univoca, molto dipende dal tuo orizzonte temporale e dalla tua propensione al rischio.
A puto titolo di esempio (non è una raccomandazione), nel mio portafoglio di investimenti, gli Stati Uniti hanno un peso di circa il 50% sull’asset class azionario (non dell’intero portafoglio di investimenti).
All’interno di questo 50% circa il 70% è rappresentata dall’S&P500 e il 30% dal NASADAQ100.
Giusto? Sbagliato? Nessuno può saperlo e lo capirò tra 10-20 anni… Nel lungo periodo spero che questa percentuale di NASDAQ possa portarmi qualche rendimento in più ma staremo a vedere.
Ogni investitore deve definire autonomamente la propria asset allocation e coerentemente deve decidere su cosa investire.
Anche per oggi è tutto, se hai dubbi o suggerimenti lascia pure un commento sarò felice di risponderti, spero di rivederti presto su Capitalmente, il tuo blog di finanza personale a porta di click.
Ricordati, come sempre, che l’articolo non rappresenta una sollecitazione all’investimento ma è una mia opinione basata su dati e studi condotti nel tempo.